Giornata ad incastro perfetto

Avete presente quelle giornate in cui, stranamente, tutto fila liscio, senza intoppi… quando tutto accade per puro caso ma in maniera estremamente perfetta? Ecco, questa è stata una di quelle giornate. Tutto deciso a caso, all’ultimo, ma tutto perfettamente riuscito.

Sveglia, colazione, pulizia e riordino stanza, e-mail di Simo che mi chiede di comprargli le sigarette prima di andarlo a trovare nella gelateria in cui adesso lavora (ve l’avevo detto no?), pubblicazione articolo sul Mardi Gras. A proposito, mi è stato fatto notare che non ho specificato il motivo di quel post. Pensavo fosse sottinteso il fatto che ieri qui a Sydney ci sono stati i festeggiamenti. Ad ogni modo io non amo molto le feste come il carnevale, le parate e tutto ciò che preveda la presenza di un numero infinito di persone in uno spazio urbano limitato, quindi mi sono mantenuta a debita distanza.

Tornando ad oggi… Guardo fuori dalla finestra. Com’è il tempo? Perfetto per una giornata al mare! Dopo tutta la pioggia degli ultimi giorni, finalmente una giornata di sole!
Benissimo: costume, crema solare, asciugamano, ciabatte, libro, musica, cuffie, eeeee… pronti, partenza, via per Watsons Bay!
Decisa a prendermi tutto il sole che la giornata avrebbe offerto decido di camminare fino al porto per un totale 4,6 km percorsi in un’ora esatta. Arrivo al porto stanca ma soddisfatta e riesco a prendere al volo il traghetto in partenza proprio in quell’istante dal pontile numero quattro. Quando dico che tutto è filato liscio, vuol dire che tutto è filato liscio!

Arrivo a Watsons Bay e mi dirigo immediatamente verso Gelatissimo. Mi vedo Simo con cappellino e t-shirt rossa che serve gelati e mi viene da ridere… è un po’ impacciato. Lui mi vede, mi fa l’occhiolino e mi fa capire di tornare più tardi. Così ne approfitto per fare due passi e cercare una spiaggia. Watsons Bay, essendo un promontorio roccioso, è piena di piccole spiaggette nascoste qua e là tra una roccia e l’altra. Ne trovo una stupenda e decido di accamparmi.

Giù il telo, via i vestiti, spalmata di crema e sole, sole, sole… 
Non vedevo l’ora di un momento così tutto per me. Io, in compagnia solo di me stessa. Mi guardo intorno e penso a quanto sono felice. Però il sole comincia a scottare, e allora decido di farmi un bagno. L’acqua è fredda ma non troppo. Appena dentro diventa subito alta. Resto li in ammollo per un po’ e ogni tanto butto un occhio alla borsa rimasta sulla spiaggia. Ma chi tocca niente qui?! La solita diffidenza da italiana che sa come vanno le cose nel suo paese appena abbassi la guardia un secondo. Esco dall’acqua e mi stravacco col sedere all’aria a leggere il mio libro. Che pace! Dopo un po’ mi giro a pancia in su per far arrostire anche l’autre côté.

Mi arriva un messaggio sul numero australiano. Chi può essere? O Simo, o la Debrah, o la Saskia. Non ho altre conoscenze qui a parte Brett che di sicuro non mi messaggia di domenica pomeriggio. Ok è Simo: “Dopo passa. Ti devo parlare”. Mi prende un colpo. Ma non doveva finire di lavorare alle 4? Eravamo d’accordo che non appena avesse finito ci saremmo fatti un giro nella sua zona che non avevo mai visto. Gli rispondo “Ma è una cosa brutta?”. Nessuna risposta. Aspetto un quarto d’ora e torno in gelateria. Me lo vedo in strada che mangia un gelato. “Che coincidenza, ho appena iniziato la pausa!”. “Si ok, ma cosa mi devi dire di tanto importante?” “Eh che purtroppo il boss mi ha chiesto di restare fino alle 20.30”. “Eh va beh! Madonna, pensavo mi dovessi dire chissà cosa!” Ad ogni modo il sole se ne stava andando e si era mosso un bel venticello. Decido quindi di riprendere il traghetto e di tornare in centro. Ma non prima di essermi fatta preparare un mega cono di gelato con spalmata di nutella calda sopra! Cono da tre gusti più aggiunta di topping al modico costo di una misera coppetta da un gusto… Thanks Simon! Tornerò spesso a trovarti. Sempre restando in tema di coincidenze perfette, giungo al porto nello stesso istante in cui arriva il traghetto (ce n’è uno ogni mezzora). Tempo 10 minuti e mi ritrovo di nuovo nella bolgia della grande città. Perciò infilo gli auricolari e metto su un po’ di musica. Mi dico che è troppo presto per tornare a casa quindi faccio un giro in centro. Entro in qualche negozio e provo giusto qualche paio di jeans. Non mi azzardo a provare altro perché mi sento troppo impataccata di crema mista a sabbia. Non compro niente perché la vista dei nuovi arrivi autunnali mi da la nausea. Però resto molto soddisfatta nel vedere che entro ancora nella taglia di quando sono partita. Eh lo so, sono fissata! Si fanno quasi le 18 quindi decido di prendere il bus e tornare a casa. Ma te guarda, proprio 2 minuti dopo che arrivo alla banchina passa il 310! Non avevo dubbi. Ciliegina sulla torta: giusto il tempo di scendere alla mia fermata e incamminarmi verso casa che viene giù un diluvio spaventoso. Ma ormai sono al sicuro al calduccio. Doccia, capelli (con balsamo super idratante di chissà chi), cena a base di zuppa di verdure (buonissimissima, grazie Debrah!). E adesso son qui che vi racconto della mia fantastica giornata. Mi spiace solo un po’ per Simo che si è perso una delle poche giornate di sole che ci sono state negli ultimi tempi.

Approposito! Ho scoperto che il primo Marzo qui è ufficialmente cominciato l’autunno! Mannaggia… inizia la prima delle due stagioni che più odio! Fortuna che qui gli inverni non siano rigidi come da noi. Mah, questo è da vedere.
Che dire… lo scopriremo solo vivendo(ci).  😛