Nuovi ritmi

Da quando lavoro anche al bar la mia vita è molto più frenetica e, se prima faticavo per trovare il tempo di scrivere, adesso è ancor peggio. Dal lunedì al venerdì la sveglia ha ripreso a suonare alle 7.15. Il bar apre alle 8.30 ma io, dato che ho le chiavi, preferisco arrivare una ventina di minuti prima e farmi un cappuccio prima di cominciare la giornata. Senza caffè e dolcificante la mattina non riesco ad avviare il cervello. Sì, lo ammetto, sono dipendente dal dolcificante. Se non ne assumo almeno tre bustine al giorno, quello successivo mi sveglio col mal di testa.
Come l’ho capito? L’ho capito perché al Gina’s non lo teniamo. Di conseguenza, se per un giorno intero mi capita di bere caffè solo al Gina’s, al 100% la mattina seguente mi sveglio col mal di testa. Da qui la conclusione che la mia dipendenza non è data dalla caffeina, bensì dall’aspartame. Oh, potrò avere anch’io una dipendenza dannosa? Non esistono solo fumo e alcol. Come vi sentireste voi fumatori se vi togliessero le sigarette per un giorno?

Comunque, tornando al discorso iniziale, dicevo che i nuovi ritmi sono davvero frenetici. Per fortuna che ho un mezzo. Il mio nuovo capo, Davide, si è offerto di pagarmi il parcheggio, così la mattina in 10 minuti arrivo al lavoro e, prima di iniziare il secondo turno la sera al Gina’s, riesco anche a fare una scappata a casa a rilassarmi un attimo e a “fare le mie cose” (doccia, capelli, lavatrice…). Il più delle volte mi capita di addormentarmi, tant’è che arrivo al Gina’s con ancora l’alone di bava sulla guancia. Nonostante non abbia mai giorni interamente off, per ora sono soddisfatta così. I miei unici momenti liberi della settimana sono il lunedì e il martedì sera, e il sabato e la domenica mattina e pomeriggio… mettendoli insieme effettivamente due giorni escono eccome! E vi dirò, in quei momenti mi annoio anche! Tant’è che faccio di tutto per tenermi occupata. Il lunedì sera, ad esempio, in genere organizzo una cena con i coinquilini che non vedo praticamente mai. Il martedì pomeriggio mi trovo invece con gli amici dell’aperitivo in centro e, se ci sta, anche una cena fuori. Ormai non faccio neanche più la spesa. Prima la mia unica spesa consisteva in pane, marmellata e succo di frutta per la colazione. Oramai neanche più quella. Gli unici due giorni che ho la mattina libera vado al bar così mi rilasso e nel frattempo studio. Sì, studio. Sto provando tutti i baretti più particolari di Auckland, in primis per osservare come lavorano gli altri e apprendere qualcosa in più, in secundis per trovare lo stile che darò al mio futuro locale. Non me la sento ancora di parlare di questo progetto ma sappiate che nella mia mente si sta generando un’idea davvero niente male. È ancora troppo presto per pensarci ma, nel frattempo, il lavoro al bar mi sta ispirando parecchio. È un altro tassello di puzzle che ancora mi mancava nel ramo dell’hospitality e che sto scoprendo di amare un sacco. I primi giorni sono stati abbastanza faticosi, ma giorno dopo giorno mi sto impegnando per migliorare. Anche il boss è soddisfatto.

Giusto per tenere sempre a mente la mia nuova filosofia di vita, mi sono appesa in camera questo poster…

Keep-calm-and-carry-on-scan