Da non credere… tra un paio di settimane il mio visto turistico scadrà e ancora non mi è stato approvato il Working Holiday. Mannaggia a me quella volta che ho avuto la brillante idea di non applicare dall’Australia Ecco, questo è stato forse l’errore di percorso più stupido che io abbia mai fatto. Anche peggio di quella volta che mi convinsero ad iscrivermi al liceo privato o di quando, il primo anno di università, il giorno stesso in cui cominciarono i corsi, capii di aver completamente sbagliato percorso. In entrambi i casi, fortunatamente, non fu un problema risolvere. Il vero problema si presenta nel momento in cui per risolvere la questione bisogna passare per quelle cavolo di “vie traverse” le quali, invece che semplificarti il percorso, te lo complicano all’inverosimile. Ed ecco spiegato il pasticcio in cui mi trovo adesso e dal quale non so come venirne a capo.
Ricordo la volta in cui il mio professore di diritto, dopo che al quarto tentativo riuscii a passare l’esame, mi disse: “Si ricordi, signorina, che la vita non le concederà sempre una seconda possibilità!”. Al momento, presa dall’euforia di aver finalmente superato l’esame, non diedi peso a quelle parole. Solamente in seguito capii il vero significato e il valore di ciò che disse. Ora, mi spiace doverlo ammettere, ma purtroppo aveva ragione. Non è per niente piacevole arrivare al punto di dover pensare “se solo potessi tornare indietro…”. Ma ammettiamolo, a quanti di noi non è capitato di pensarlo almeno una volta nella vita?
Quanto a me e alla mia situazione attuale, questa certezza è ormai diventata un chiodo fisso che mi martella il cervello in ogni momento del giorno e della notte. Se solo potessi tornare indietro io… richiederei questo fucking working holiday direttamente dall’Australia!!!!
A questo punto, vediamo almeno di estrapolare un lato positivo.
Se c’è un lato positivo in tutta questa faccenda è che forse proprio il fatto di non sapere per quanto ancora mi sarà concesso di restare in questo paese mi sta dando la spinta a godermi fino in fondo ogni singolo momento e a sfruttare tutte le opportunità che mi si presentano. Io non credo di esser mai riuscita a svagarmi tanto. Sicuramente questo periodo resterà nella storia della mia vita come uno dei più belli. Alla faccia di chi dice che la Nuova Zelanda è un paese noioso. Il divertimento bisogna crearselo! Ma soprattutto, bisogna avere la fortuna di incontrare le persone giuste che condividono con te la tua stessa idea di divertimento… che nel mio caso è molto semplice: un lavoro gioioso, la colazione con le amiche, una birra in compagnia, momenti di intenso spettegolare, una spaghettata notturna con i colleghi dopo il lavoro, uscire di casa la mattina convinta di tornarci alle 3 del pomeriggio, e non far rientro fino alle 3 di notte. Qui si respira un clima di libertà così assoluta che sarà difficile riuscire a farne a meno da qui in avanti. Il vivere alla giornata, senza orari (a parte quelli lavorativi), senza ritmi scanditi, senza dover rendere conto a nessuno di quello che fai o che farai… Sto davvero rendendo onore al mio ultimo tatuaggio. A proposito, ma ve l’avevo detto? Come ho potuto tralasciare un dettaglio così fondamentale?! A Melbourne mi ero fatta tatuare questo:
… che sta per freedom (ovvero libertà) in cinese. 😀
Ai tempi non potevo renderlo pubblico perché non volevo che i miei lo sapessero.
Confesso che se avessi soldi da sperperare non esiterei a farmene un terzo… pensavo a un bel simbolo maori sul braccio. Ma questo è un capriccio che può attendere…
Anyway, miei cari amici, l’unica cosa sicura, in questo momento, è che non mi sento assolutamente pronta ad andarmene. Perciò, vada come vada, il modo per restare lo troverò. 👿