Alla fine il mio weekend infrasettimanale devo dire che è andato alla grande.
Ballarat è proprio una tipica cittadina dell’entroterra australiano dove, credo, qualsiasi essere umano proveniente dalla grande metropoli si impiccherebbe nel giro di una settimana. Nonostante ciò, resta un posto perfetto se vuoi staccare un attimo dalla confusione della città e passare un paio di giorni in assoluto relax.
Ma come ho trascorso io questi miei due giorni? Dunque, lunedì, appena arrivata ho mollato giù il valigino e mi sono fiondata fuori ad esplorare la città che non è grandissima ma ha un sacco di bei negozietti in cui curiosare. La sera, invece, cena al ristorante menzionato nell’altro post e poi di corsa nel lettino riscaldato a vedere Embarassing Bodies alla tv senza nessuno che parlasse o che cambiasse canale approfittando di un tuo attimo di distrazione. Martedì, visita alla città vecchia, o, più precisamente, al museo all’aria aperta che ritrae la realtà cittadina negli anni successivi alla scoperta del famoso giacimento d’oro. Un paio d’ore trascorse tra le botteghe degli artigiani e gli attori/abitanti che girano per la città vestiti con i costumi dell’epoca. Molto suggestivo.
All’una ero già di ritorno quindi ho deciso di prendere il treno delle 14 e di tornare a Melbourne.
Serata trascorsa allegramente in compagnia dei coinquilini del mio appartamento e di quelli del piano di sotto. Si, un ottimo weekend (o weekstart, chiamalo come vuoi).
Ci tenevo a menzionare un paio di strani fatti che mi sono successi in questi due giorni.
Innanzitutto il mio cellulare italiano che mi ha dato il benvenuto in Nuova Zelanda (?) non appena arrivata alla stazione di Ballarat. Dopodiché, l’evacuazione dall’hotel in pigiama alle 7.30 di martedì mattina in seguito all’attivazione dell’allarme antincendio causata da qualche pirla che si è messo a fumare in stanza. Approfondisco. Mi sveglio di soprassalto al suono della sirena, metto la testa fuori dalla porta e vedo delle ragazze in corridoio che si recano tranquillamente giù dalle scale. Le guardo con aria smarrita e loro mi rispondono con un altro cenno come per dire “eh, ce tocca!”. Al che, cerco di fare un ragionamento costruttivo con quel poco di cervello che si era riuscito ad avviare nei 30 secondi successivi al risveglio: “se c’è davvero un incendio cosa c’è di più importante da salvare?”. Dopodiché prendo borsa (soldi, chiavi e passaporto), felpa (faceva freddino fuori) e… computer (!) e mi reco anch’io nella hall dell’hotel. Erano addirittura già arrivati i pompieri! Probabilmente il suono dell’allarme è collegato ai vigili del fuoco che escono in automatico non appena gli giunge l’avviso. Comunque tempo due minuti e ci hanno rispediti tutti nelle nostre stanze. Falso allarme.
Va beh. Ho provato anche questa.
Ué! Oggi è già un mese che sono arrivata a Melbourne!
Come vola il tempo! E pensare che come prima possibile data di ritorno mi ero prefissata il 17 Ottobre nel caso non avessi trovato lavoro o non mi fossi trovata bene in questa città!
Hahahaha! (risata sarcastica)
Qui le foto: https://www.stepinsidethesun.it/foto/ballarat/