Oggi mi è capitato sott’occhio un articolo interessante che trattava delle 10 tradizioni gastronomiche (non) italiane più famose del mondo. Così ho deciso di prendere spunto e di scriverne uno io con quello che ho potuto osservare da un anno a questa parte tra Australia e Nuova Zelanda.
1) Cominciamo dalla confusione generale che regna tra le diverse portate. Quelle che in Italia tradizionalmente vanno sotto l’appellativo di antipasto, primo, secondo, contorno e dolce, in genere all’estero vengono riassunte in: starter, main, side e dessert. All’interno di ognuna c’è poi una confusione tale da mettersi le mani nei capelli. Approfondiremo…
2) Il Garlic bread. Il pane all’aglio è un’usanza molto comune da queste parti per iniziare il pasto. I clienti lo richiedono per colmare un po’ la fame mentre aspettano che arrivi la portata principale. I ristoratori, dal canto loro, sono bel lieti di offrirlo (anche complementary) per provocare quella sete micidiale che li porterà a ordinare un maggior numero di drink. Con questa strategia, solo a pochissimi clienti resterà ancora un buco nello stomaco per il dessert a fine pasto ma, in compenso, si saranno scolati bicchieri e bicchieri di birra, vino e bibite ciascuno dei quali in sé costa quanto un dessert. Mica male! 😉
3) Il caffè a fine pasto o, ancor peggio, a inizio… se non addirittura durante.
Che poi… chiamalo caffè! Mi è capitato più volte di chiedere ad un collega di farmi un caffè durante il lavoro e di trovarmi davanti una brodaglia. Il fatto è che noi italiani quando domandiamo “mi fai un caffè?” intendiamo un semplice espresso. Per il resto del mondo, invece, il puro e semplice short black non è proprio contemplato! Per la maggior parte, infatti, il caffè non è altro che quella correzione che da un qualcosa in più al latte… da qui derivano Latte, Long Black, Flat White, Mocha e chi più ne ha più ne metta. Ancor peggio è sapere che, pensando di fare un’italianata, ne abusino nei momenti più inopportuni.
4) Il pollo. Sì, qui hanno la strana usanza di mettere pollo dappertutto… nel sugo della pasta, nell’insalata, sulla pizza. Nel bar dove lavoro, addirittura, quando un cliente ordina una Carbonara abbiamo l’obbligo di domandargli se la preferisce con la pancetta o col pollo!!! 😯
Incredibile davvero. Comunque devo ammettere che il pollo sta bene un po’ ovunque e si abbina facilmente alla maggior parte dei condimenti. A me piace molto la pasta pesto e pollo o la pizza con pollo e brie.
5) La famosa Caesar Salad. Eccone un’altra. In ogni menù che si rispetti non potrà mai mancare questa famosa insalata (italiana?) composta da lattuga, pancetta, acciughe, crostini, scaglie di grana e il famoso Caesar dressing (che poi, la ricetta per farlo a quanto pare è più segreta di quella della nutella). Ogni ristorante, poi, applica la più classica strategia di marketing che consiste nel dare al condimento il nome del proprio locale per rendere il piatto più… appetibile. Dimenticavo di dire che, tanto per cambiare, per qualche dollaro in più viene proposta l’aggiunta di pollo.
6) La panna. La panna è un altro ingrediente che, come l’aglio e il pollo, viene messo un po’ ovunque… scontato aggiungere anche nella Carbonara! Direi che corrisponde al nostro prezzemolo.
7) Sempre in tema di Carbonara (che, poverina, ormai una dignità ce non l’ha più) sarebbe curioso elencare tutti i diversi modi che hanno qui di cucinarla. Chi col pollo, chi coi funghi… chi con la panna (ovviamente). La ricetta della Carbonara, scusate la volgarità, direi che è quella più sputtanata al mondo.
8) L’ananas sulla pizza. Una delle pizze più richieste qui è la Pizza Hawaiian, composta da pomodoro, mozzarella, prosciutto cotto e ananas. A quanto pare piace davvero molto. L’unica cosa che non riesco a capire è cosa ci faccia una pizza con dell’ananas all’interno del menù di una pizzeria italiana.
9) L’uso improprio del cucchiaio. Solitamente, quando i clienti ordinano un piatto di pasta (per lo più pasta lunga) è usanza dotarli anche del cucchiaio. Tranquilli che qualora ve ne doveste dimenticare ci penserà il cliente di turno a ricordarvelo con aria un po’ scocciata non appena gli arriverà il piatto (sennò non inizia a mangiare).
10) La taglia della pasta e della pizza. Eh già. Mai dimenticarsi di chiedere se per la pasta i signori desiderano l’entrée size (porzione antipasto) o la main size (porzione da portata principale). Per quanto riguarda la pizza, invece, gran parte dei ristoranti propongono di scegliere tra la regular size o la large size, se non addirittura la small.
11) Per finire, da non dimenticare che qui è sacrilegio servire la pizza se prima non è stata tagliata a fette dal pizzaiolo. Una volta mi è capitato di prendere una pizza dal pass senza aspettare che venisse affettata… il pizzaiolo di turno per poco non mi infilzava col forcone per bloccarmi prima che arrivasse al tavolo!
Non mi piace finire un elenco con un numero dispari… lascio a voi il compito di trovare un numero 12! 😛