Dai lasciatemi raccontare un po’ delle ultime gitarelle fatte nei dintorni di Auckland. È ormai qualche settimana che mi capita di avere la domenica libera così, invece che poltrire nel letto tutto il giorno, ne sto approfittando per visitare qualcosa di nuovo al di fuori della grande città insieme agli amici disponibili di volta in volta. Vi faccio un sunto delle ultime tre sperando di non farlo sembrare il classico tema da dopo gita di quinta elementare.
Cominciamo… Tre domeniche fa io e altri ex colleghi del Gina, causa mancata organizzazione il giorno precedente, abbiamo improvvisato un pranzo a pomeriggio inoltrato presso un bar – tavola calda nei pressi di Devonport. No, non siamo andati in Australia. Devonport, infatti, oltre ad essere una cittadina della Tasmania (Australia) è anche il nome della penisola che si affaccia sulla baia di Auckland, a 10 minuti di traghetto dal centro. Noi però, fighi, ci siamo andati in macchina… la mia ovviamente! 😉
Peccato per il tempo piovoso, proprio lo stesso di un anno fa, quando ci sono stata per la prima volta con Simo.
Dopo pranzo, vista l’impossibilità di farsi una passeggiata all’aria aperta, su consiglio di uno dei nostri amici ci siamo recati a Riverhead, un piccolissimo borgo situato un po’ più a nord dove si trova un pub storico che porta lo stesso nome del posto. Se vi piacciono quelle classiche taverne un po’ country che si vedono nei film, dove si beve birra e si gioca a biliardo con gli amici, non potete non farci un salto qualora passaste da queste parti.
Vi linko il sito: http://www.theriverhead.co.nz/. Io impazzisco per questi posti!
Passiamo alla settimana successiva. La domenica seguente il programma stabilito era sincronizzare le rispettive sveglie alle ore 8, trovarci per le 9 e, in base alle condizioni atmosferiche, decidere come trascorrere la giornata. Com’è andata a finire? È finita che dopo una serata di lavoro estenuante, solo io e la mia nuova amica Giulia abbiamo trovato la forza di scendere dal letto per presentarci all’appuntamento. E così, alla faccia di tutti quelli che preferiscono perdere tempo a ronfare piuttosto che godesi la vita, abbiamo deciso di andare a visitare Rangitoto Island, un’isola vulcanica che dista 35 minuti di traghetto dal centro. Ecco, se vi capitasse di volerci andare, sappiate che sull’isola non ci sono bar, ristoranti, negozi ne tanto meno acqua potabile. Noi l’abbiamo scoperto alla biglietteria, giusto due minuti prima della partenza, così abbiamo dovuto comprare tutto il necessaire sul traghetto. Che dire… per raggiungere il cratere del vulcano ci vuole una bella oretta di marcia, e se non si è allenati non è per niente una passeggiata. Noi siamo arrivate alla vetta sudate fradice e senza fiato… ma molto soddisfatte. La vista poi, ripaga di ogni sforzo. Purtroppo, la borsa con asciugamano, ciabatte e riviste è stata un peso inutile da portare dato che in cima non ci sono spiazzi verdi su cui potersi svaccare per riprendere le forze. Comunque noi, incuranti di tutto e di tutti, non ci siamo fatte problemi a distendere i nostri teli lungo uno dei ponticelli in legno che circondano il cratere e a farci una pennichella prima di riprendere la via del ritorno.
Ma veniamo a ieri. Ieri alcuni miei amici sono partiti per qualche giorno di vacanza a Queenstown, nell’isola Sud così io e Giulia abbiamo organizzato una giornata tutta per noi con pranzo presso la famosa Cheese Factory nella Puhoi Valley, la quale dista una quarantina di minuti d’auto da Auckland. Qui il sito: http://www.puhoivalley.co.nz/. Per non arrivare troppo presto, però, abbiamo azzardato una sosta improvvisata nella cittadina di Orewa. Scelta rivelatasi poi azzeccatissima dato che, senza saperlo, siamo capitate in una tra le prime 10 località marittime della Nuova Zelanda. Prima di andare a pranzo abbiamo così fatto una passeggiata lungo la spiaggia durante la quale noi, invece che contemplare il panorama, abbiamo preferito ammirare le villone che si affacciano sull’oceano, valutando quale fosse la più bella e immaginando come sarebbe abitarci. Come dicevo, per pranzo ci siamo quindi recate alla Cheese Factory, a 10 minuti d’auto da Orewa, nella Puhoi Valley. Qui si possono acquistare formaggi locali di vario genere o ordinare dal menù un tagliere composto da una fetta di formaggio, del pane e una salsina abbinata a seconda del tipo di formaggio scelto… yummy!!! 😛 Peccato per la pioggia… dev’essere proprio un bel posto dove passare la giornata immersi nella natura. Sicuramente ci porterò i miei quando verranno a trovarmi a Natale!
Ho scoperto oggi che sarò off anche la prossima domenica. Se non piove mi piacerebbe spingermi un po’ più lontano e andare a visitare la penisola di Coromandel. Magari stando anche via una notte… boh, vedremo!
Spero di non essere stata troppo noiosa nel narrare!
Alla prossima!