Nelle ultime due settimane qui è cambiato il mondo.
In amore, in salute, così come in ambito lavorativo, purtroppo e per fortuna, niente è duraturo. E basta un niente per sconvolgere tutto. Ma se un elemento di cambiamento per un 50% delle probabilità può portare a delle migliorie, per l’altro 50% può rivoluzionare tutto anche in senso opposto. In un caso o nell’altro la nuova realtà delle cose, che ci piaccia o no, ci porta a riflettere ancora una volta. A che punto siamo della nostra vita? Il percorso che abbiamo scelto va mantenuto o è necessario cambiare rotta? Il punto d’arrivo verso il quale siamo diretti è sempre lo stesso o strada facendo abbiamo deciso di cambiare meta? Forse perdersi di tanto in tanto non è poi così male. Sarà un concetto trito e ritrito quello di paragonare la vita ad un percorso ma trovatemi voi un paragone più azzeccato per rendere l’idea. Quindi, sarò sì ripetitiva, ma almeno quello che dico è attendibile. Il punto a cui voglio arrivare è che secondo me non c’è momento migliore di un periodo di stravolgimenti per riuscire davvero a fare chiarezza su molte cose. Sarò sincera, e forse anche maledettamente selfish, ma sono giunta alla conclusione che se c’è una persona su cui saprò sempre di poter contare quella persona sono io. Sì, io ci credo in me stessa e nelle mie capacità. Attenzione, credere significa avere fiducia ma non vuol dire fidarsi. Io ho fiducia in me ma non posso dire di fidarmi ciecamente. Ci sono ancora un’infinità di situazioni che la vita potrebbe presentarmi e davanti alle quali non saprei dire con certezza come reagirei e come mi comporterei di conseguenza. Lo potrei solo immaginare ma finché ciò non accadrà io la mano sul fuoco non ce la metterei. Perché dico questo? Perché mi son resa conto che quando conosci tante persone cominci a chiederti su quali di queste potresti o no fare affidamento. Purtroppo io direi nessuna. Come posso fidarmi di qualcuno che conosco a malapena se non mi fido neanche di me stessa dopo 26 anni? Qualora decidessi di dare fiducia a qualcuno (dare fiducia, non fidarmi), lo farei per scelta, per fiuto. A questo punto solo il tempo potrà veramente dimostrarmi se le percezioni che ho verso determinate persone sono azzeccate oppure no, e che probabilità di successo ho se decido di dar retta al mio istinto. Troppo complicato come discorso? La questione è semplice. Conosco gente nuova ogni giorno. Mi vengono dette tante cose, troppe. A chi dar retta? Di chi fidarmi? Su che base decido di dar fiducia ad uno piuttosto che all’altro? Non mi resta che seguire l’istinto. Non c’è altra scelta.