In quest’ultimo periodo confesso di non essere stata molto ispirata per scrivere cose originali e spiritose… anche se di situazioni comiche fidatevi che me ne capitano davvero tutti i giorni! Sarà la monotonia quotidiana che ha preso il sopravvento… ma era quello che volevo, quindi per ora va benissimo così. A proposito di quotidianità… poco tempo fa vi avevo parlato di come si svolge la mia tipica giornata. Adesso però vorrei trattare un altro argomento .
Chiunque abbia avuto occasione di vivere in una o più città straniere saprà sicuramente di cosa sto parlando. Sarete d’accordo con me sul fatto che quando ci si trova a vivere per un certo periodo in una città nuova (grande o piccola che sia), e inizialmente poco familiare, è rassicurante avere un luogo affezionato in cui andare a rifugiarsi qualche volta. Non intendo solo nei momenti brutti, ma di tutte quelle volte in cui si sente il bisogno di starsene un po’ per conto proprio a riflettere. Io, nella mia breve esperienza di viaggio, posso per ora dire di aver veramente vissuto solamente in due città: Sydney e Melbourne. E in entrambe queste città ho avuto uno o due posticini che mi facevano sentire al sicuro.
A Sydney avevo Darling Harbour, dove andavo per riflettere seduta sulla gradinata di fronte all’oceano o passeggiando lungo il passaggio che porta al quartiere cinese. Quando invece avevo voglia di leggere, scrivere o ascoltare musica in tranquillità, andavo a svaccarmi nel prato di Watsons Bay, lontano dalla confusione della city.
A Melbourne invece, i miei luoghi erano: la collinetta erbosa tra St Kilda Beach ed Elwood che da sull’oceano e dalla quale si può vedere la città all’orizzonte, o l’area ristoro della Food Court di Swanston St. Banale, lo so… ma ognuno è fatto a modo suo.
Da notare che in entrambi i casi si è sempre trattato di due luoghi ben differenti: uno agitato e uno tranquillo, a seconda del mood e dell’esigenza del momento.
Per quanto riguarda Auckland, invece, per ora posso solamente dire che mi piace molto il quartiere di Ponsonby, dal quale si può osservare la city dall’alto, o passeggiare lungo Parnell St, nel quartiere di Newmarket (pieno di bei negozietti). Vivo qui da troppo poco tempo per poter dire di aver veramente trovato un luogo particolare in cui rifugiarmi… forse perché non ne sento davvero il bisogno. Lo scorso anno sentivo spesso l’esigenza di isolarmi un po’ dal mondo. Ora non più. Anzi, adesso faccio di tutto per interagire col mondo intero. Comunque di Auckland mi mancano ancora diverse zone da visitare. Quando troverò il tempo (materiale ed atmosferico) devo assolutamente riuscire ad andare sulla cima del vulcano a Mt Eden e, non appena avrò la macchina, voglio immediatamente uscire dal centro della città e vedere un po’ i luoghi circostanti.
Comunque, per ora, i luoghi in cui mi sento meglio in assoluto sono i miei due posti di lavoro. Non mi era mai successo di svegliarmi la mattina e di non veder l’ora di uscire per andare al lavoro. Ma è così che dovrebbe essere! Devi amare ciò che ti dà da vivere no? Purtroppo non è (quasi) mai così.
A tal proposito mi viene in mente una strofa della canzone “Ti dedico tutto” di Biagio Antonacci:
“…è per questo che vivo con molta paura
tutto questo potrebbe di colpo finire
ma poi penso ogni cosa ha una fine sicura
quindi non me la meno e ci metto passione.”