Amicizie e riti quotidiani

Dai, parliamo un po’ del nuovo appartamento nel quale la Alla mi ha fatta trasferire qualche giorno fa. Comincio innanzitutto col dire che anche qua non si sta per niente male.
Anzi, vista la gentaccia che era arrivata ultimamente in quello vecchio, direi che adesso si sta fin troppo bene… pulizia, ordine, nessun monopolio sulla tv, chi sporca pulisce, chi organizza festini il giorno dopo si prende la briga di mettere in ordine il macello lasciato :mrgreen: … Su questo casco male perchè essendo sempre io quella che si alza per prima (causa insonnia mattutina cronica) tocca sempre a me cominciare i lavori.
Sicuramente l’esperienza di vivere così, tous ensemble, ha abbassato di molti punti i miei precedenti standard di pulizia. Non che fossi una maniaca, ma certamente adesso faccio molto meno caso a certi dettagli.

La cosa che mi spiace più di tutte, al momento, è di non vivere più nello spesso appartamento con la Made. Peccato, perché da quando se ne sono andate via le ultime due mele marce che abitavano con noi, la casa è molto più bella. Nelle due stanze doppie adesso ci sono due coppie anglo-irlandesi (si dice così?) imparentate (le due ragazze sono sorelle). Appena arrivate hanno subito addobbato l’abitazione con festoni natalizi e un bellissimo albero di natale in corridoio. Che invidia!!
Nonostante il mio trasloco, però, io e la Made stiamo cercando comunque di mantenere vivo il rito della colazione mattutina insieme… almeno nei giorni in cui lei non lavora nel baretto sulla spiaggia. Anzi, adesso c’è una persona in più, la Micaela, la ragazza italo-colombiana di Livorno con cui condivido la stanza. Una pazza, ma simpaticissima.
Sì, direi che anche qui si stanno cominciando ad instaurare delle bellissime amicizie. Sto incontrando un sacco di persone con cui so che potrebbero nascere legami profondi ma, purtroppo, come dico sempre, su questa terra siamo tutti di passaggio. Quindi, amicizie brevi ma intense. La cosa strana (ma bella) è che qui si è tutti così talmente “aperti al dialogo” (non so se sia l’espressione giusta ma giuro che non ci sono doppi sensi) che può capitare che una persona conosciuta l’altro giorno sappia già più cose di te di quante non ne abbia mai sapute il tuo migliore amico.

Mi meraviglio tantissimo quando da casa mi chiedono “ma vivendo così tutti insieme non si litiga mai?”. Ma non esiste! Proprio per il fatto che in questo contesto non vi è il tempo materiale per arrivare a far conoscere i propri difetti, ognuno tira fuori solo il meglio di se. A mio parere, se si accetta di abitare con altra gente, si parte dal presupposto che il rispetto degli altri viene prima di tutto. Poi, se qualcosa non va, se ne parla tranquillamente. Teoricamente, si potrebbe dire che, a meno che non ci si possa permettere una singola, qui l’unico spazio veramente proprio è il proprio letto… sempre che non si decida di condividere anche questo con altri 😈 ! Cosa che non succede così spesso come molti pensano, purtroppo.

Sempre riguardo al tema “coinquilini”, c’è poi da notare che il numero di italiani che occupa i sei appartamenti del palazzo ha raggiunto livelli esorbitanti. Attualmente se ne stimano undici, ciò significa circa un quinto di tutti gli affittuari. La Alla, la padrona di casa, cerca in tutti i modi di smistarci qua e là in modo da non creare appartamenti di soli italiani, ma ormai siamo davvero troppi. Oggi le abbiamo ufficialmente proibito di affittare ulteriori spazi a nostri connazionali. Più che l’inglese si stanno imparando a parlare tutti i dialetti d’Italia. Sembra l’arca di Noè degli italiani. Ce n’è di tutte le razze: milanesi, trentini, toscani, siciliani, genovesi, pugliesi… Mo basta!

Vi saluto perché è quasi mezzogiorno ed è appena arrivata la Made a fare colazione!
Buon venerdì a tutti e a presto!