Madò che giornata!
Sono da poco rientrata dopo il mio primo giorno di lavoro remunerato.
Sono stanca da morire, lo ammetto, ma siccome ci tengo a tenervi al corrente di tutto quello che succede (o almeno, di buona parte 😆 ), cercherò di riassumere brevemente la giornata di oggi prima di tuffarmi sotto le coperte.
Dunque, stamattina io e Simo, con mooolta calma, stavamo ultimando di fare i bagagli per lasciare il monolocale quando squilla il telefono della stanza. Era uno degli strani tizi che gestiscono gli appartamenti del residence che con un “Quick guys! Quick! Quick! Quick!”, ci intimava di muoverci ad andarcene. Fuck. E così, alle 10.15, noi e tutte le nostre valigie eravamo già in strada ad aspettare un taxi. Siamo arrivati nella nuova casa appena due minuti dopo aver ricevuto l’sms da parte dei proprietari che ci informavano di essere partiti. Meglio così. Non avremmo proprio voluto incrociarli. Varcata la soglia dell’appartamento, ci siamo seduti giusto qualche minuto per fare una lista di quello che ci sarebbe occorso per sopravvivere queste tre settimane e siamo corsi al Westfield di Bondi Junction a procacciare viveri. Totale speso: 125 dollari 😯 . Speriamo almeno che tutto quello che abbiamo preso ci basti finché staremo qui. Mentre stavamo facendo la spesa ricevo inaspettatamente la chiamata da parte della proprietaria di un bar in cui avevo lasciato, per puro caso, il curriculum giusto un’ora prima. In realtà ero entrata solo per chiedere l’indicazione stradale per una paninoteca che sapevo cercava “sandwich hand” e ne avevo approfittato per lasciare anche a loro il mio resume. Praticamente mi stava invitando a tornare al locale per discutere riguardo una possibile offerta di lavoro. E così, finite le compere, sono ritornata là per sentire cosa mi volesse proporre. La sua offerta sarebbe quella di lavorare full time, cinque giorni a settimana, come cameriera. Il bar è aperto tutti i giorni dalle 7 alle 19, eccetto i weekend che chiude un po’ prima. Ho accettato subito di fare una prova giovedì così, ho pensato, mi tengo aperte diverse possibilità. Finito lì, io e Simo siamo poi rientrati nella nostra umile dimora con una decina di sacchetti della spesa ciascuno. Un’altra sfaticata tremenda dopo quella fatta poche ore prima con le valigie. Arrivati a casa ho avuto giusto il tempo per mettere via le cose che era già ora di andare a fare la seconda prova all’Arthur’s Pizza. Tra l’altro, durante il viaggio in bus, stanca com’ero, non ho fatto caso alla fermata e sono andata troppo avanti, quindi mi è toccato riprendere il pullman dall’altra parte della strada per tornare indietro di un pezzo. Sfigata :-P. Il fatto è che l’insegna della pizzeria è talmente nascosta tra le altre 1000 che ci sono lungo la via che è impossibile da notare mentre si è in strada. Va beh, a parte questo piccolo inconveniente sono comunque riuscita ad arrivare puntuale. Ad un certo punto, mentre ero tutta intenta a servire i clienti, la proprietaria del locale, Mia, mi ha convocata per annunciarmi che ero ufficialmente assunta e che secondo lei ero pronta per iniziare a lavorare in totale autonomia. Detto questo ha perciò messo giù il mio orario di lavoro settimanale. In pratica lavorerei a giorni e orari fissi, ovvero il mercoledì dalle 16.45, e il venerdì, il sabato e la domenica dalle 18 alla chiusura. Per chiusura si intende quando l’ultimo cliente se ne va, il che può essere alle 21, alle 22 ma a anche a mezzanotte. Dipende da quanta gente c’è. Oggi, ad esempio, sono riuscita ad uscire alle 21.30 con in mano la mia bella schiscetta, ovvero tagliatelle alla boscaiola, consumata voracemente sul bus durante il viaggio di ritorno. Stavo morendo di fame! In realtà non era previsto che mi fermassi fino alla chiusura, solamente che la ragazza che mi stava facendo formazione, vedendo che me la cavavo anche da sola, ha chiesto di poter uscire prima. E così, Mia, ha detto che se fossi rimasta avrebbe cominciato a pagarmi dalle 20 in poi. Bellaaa! Perché non accettare? 😉
Adesso che ho ufficialmente un lavoro Simo si aspetta, giustamente, che io offra una cena, proprio come ha fatto lui quando è stato assunto da Gelatissimo 😈 .
Simo, sarai accontentato appena riusciremo a trovare una sera in cui siamo liberi tutti e due… e sarà dura!
Dai, nonostante la stanchezza credo di esser stata abbastanza esaustiva!
Nei prossimi post vi racconterò qualcosa di meno noioso, promesso! 😉
Buonanotte a tutti!
(Mi è appena venuto un dubbio atroce… ma buonanotte si scrive tutto attaccato o staccato?) 😯