E anche questo giorno è arrivato. Tra pochissimo la mia avventura in Australia terminerà. Alla fine, a pensarci bene, la vicenda è durata un mese in più rispetto a quanto sarebbe dovuta durare perché, effettivamente, il mio Working Holiday è scaduto il 12 gennaio. Non credo voi abbiate ben capito come si è svolta tutta la questione burocratica ma arrivati questo punto è inutile che ve la stia a spiegare. Sta di fatto che nel giro di qualche ora sarò (si spera senza alcun intoppo aeroportuale) ad Auckland, a 12 ore di fuso con l’Italia. Beh, ormai 10 o 12 non è che cambi poi molto! Anzi, direi che così sarà ancora più semplice calcolare che ore sono da me e da voi.
Ma la notizia shock è un’altra. Come avrete già appreso da fb, sono riuscita a riavere indietro il bond dalla Alla, così come la cauzione per la chiave di casa. Non è stato semplice. Per riavere i soldi ho infatti dovuto pulirle frigo, bagno, doccia e cesso di casa. Più che darmi indietro il bond, diciamo che sono stata pagata per il lavoro svolto.
Oddio, non mi sembra ancora vero che sto per partire! Cioè, sì, non vedo l’ora, ma allo stesso tempo non mi sembra di essere in procinto di compiere un cambiamento così radicale. In fin dei conti, sono sempre qui, in questa zona di mondo. Solamente un pochino più in là, dove il nuovo giorno arriva prima.
Come c’era da aspettarsi, sto sfasando con le valigie.
È già buono che sono riuscita a liberarmi di un sacco di vestiti che mi porto dietro da un anno e che non ho mai messo. Qualcosa l’ho regalato alla mia coinquilina giapponese, qualcos’altro l’ho buttato via… ma il problema sussiste. Spero che la stanza dell’ostello sia abbastanza grande per le mie due valigie. Dalle foto che ci sono nel sito pare non ci sia nemmeno l’armadio! Aiuto…
Va beh, un problema alla volta. Adesso pensiamo a come arrivare fino all’aeroporto con due valigie più il bagaglio a mano senza perdere niente per strada. Una volta là si vedrà.
Vi saluto! Credo che il prossimo articolo arriverà direttamente da Auckland!
Un bacione!